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FORUM: Elettronica Generale
Qui si parla di tutto....dall'analogico al digitale, dal software all'hardware, dal semplice crepuscolare al computer.


mixer analogico: come fa a moltiplicare due segnali?
     
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una ogni 100 livelli
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postato il:
17.03.2019, alle ore 12:08
schottky:
Sinceramente non comprendo troppo la diatriba, la citazione di innumerevoli fonti, basta aprire un buon libro di comunicazioni elettriche (anche il buon vecchio De Castro) nella teoria della modulazione, per trovare dettagliati gli strumenti per calcolare lo spettro del segnale di uscita di un miscelatore in funzione di quello di ingresso e dei metodi (più o meno approssimati) per estrarre il segnale modulante.


Non c'era nessuna volonta' di innescare diatribe, ma solo quella di discutere su un argomento che si deve affrontare in pratica quando si costruisce un ricevitore con qualche pretesa di bonta'.

Ho recuperato in cantina il mio vecchio testo del 1967 di De Castro che alle pagine 100-105 illustra la conversione di frequenza (mixer) usando derivate parziali e serie di Fourier: e' ovviamente ineccepibile (!) ma di non immediata comprensione senza una robusta base matematica.
Per contro il link postato sopra necessita solo di conoscenze elementari di algebra e trigonometria e le sue implicazioni possono essere comprese pressoche' da tutti
http://www.ta-formation.com/cours/l-melange.pdf


Ad ogni modo anche nel sacro testo ricorre sistematicamente il monito <filtrare, filtrare, filtrare>, anche se, come gia' detto da altri, non e' questo il vero problema dei mixer quanto l'intermodulazione (cenni alle pagine 115-119 del De Castro con abbondante profusione di matematica)

ps: lode al vetusto SO42P della Siemens che arrivava a 200 MHz.....



"se peso cado, ma se cado non peso"
adamatj.altervista.org
caccamo2





postato il:
17.03.2019, alle ore 12:32
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schottky:
Sinceramente non comprendo troppo la diatriba, la citazione di innumerevoli fonti, basta aprire un buon libro di comunicazioni elettriche (anche il buon vecchio De Castro) nella teoria della modulazione, per trovare dettagliati gli strumenti per calcolare lo spettro del segnale di uscita di un miscelatore in funzione di quello di ingresso e dei metodi (più o meno approssimati) per estrarre il segnale modulante.


Non c'era nessuna volonta' di innescare diatribe, ma solo quella di discutere su un argomento che si deve affrontare in pratica quando si costruisce un ricevitore con qualche pretesa di bonta'.

Ho recuperato in cantina il mio vecchio testo del 1967 di De Castro che alle pagine 100-105 illustra la conversione di frequenza (mixer) usando derivate parziali e serie di Fourier: e' ovviamente ineccepibile (!) ma di non immediata comprensione senza una robusta base matematica.
Per contro il link postato sopra necessita solo di conoscenze elementari di algebra e trigonometria e le sue implicazioni possono essere comprese pressoche' da tutti
http://www.ta-formation.com/cours/l-melange.pdf


Ad ogni modo anche nel sacro testo ricorre sistematicamente il monito <filtrare, filtrare, filtrare>, anche se, come gia' detto da altri, non e' questo il vero problema dei mixer quanto l'intermodulazione (cenni alle pagine 115-119 del De Castro con abbondante profusione di matematica)

ps: lode al vetusto SO42P della Siemens che arrivava a 200 MHz.....

continui a ragionare attorno a quel modo di ottenere una moltiplicazione attraverso una somma, ma ti ripeto che non e' l'unico modo.
Prova a ragionare su un circuito diverso, il mixer piu' semplice e' costituito da un semplice interruttore, come in figura:

ora, per definizione, in uscita oltre a somma e differenza avrai uno spettro contenente tutte le armoniche dispari di Flo, con un roll off tipico di 20dB/decade. Ma di Flo ed Fin, nessuna traccia.



...
MB54




una ogni 100 livelli


postato il:
17.03.2019, alle ore 12:45
caccamo2:
.. il mixer piu' semplice e' costituito da un semplice interruttore...



che è alla base del mixer di Tayloe:
https://wparc.us/presentations/SDR-2-19-2013/Tayloe_mixer_x3…
caccamo2





postato il:
17.03.2019, alle ore 13:42
quel circuito e' alla base di gran parte dell'elettronica moderna, puoi vederlo come un mixer, una and, un sampler, quante cose si possono fare con un interruttore...
tutti i tx/rx moderni sono a conversione diretta ed usano solo un adc/dac come front-end, alla fine lo spettro che ottieni lato digitale e' il medesimo.



...
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postato il:
17.03.2019, alle ore 16:15
caccamo2:
[quote]
Prova a ragionare su un circuito diverso, il mixer piu' semplice e' costituito da un semplice interruttore, come in figura:

ora, per definizione, in uscita oltre a somma e differenza avrai uno spettro contenente tutte le armoniche dispari di Flo, con un roll off tipico di 20dB/decade. Ma di Flo ed Fin, nessuna traccia.

Verissimo.
Nel caso del mixer ad interruttore (come dice De Castro alle pagine 112-114) in uscita mancano tutte le armoniche della portante e le armoniche pari della modulante mentre sono presenti le armoniche dispari (con ampiezza decrescente) della modulante ed ANCHE la modulante stessa. (e quindi filtrare, filtrare, filtrare)
Ampliando il concetto di interruttore comandato si passa al mixer a diodi e a quello ad anello: lo spettro in uscita e' simile ma in questo caso in uscita NON e' presente la modulante. (De Castro dixit)

Volendo usare altri metodi c'e' un bel moltiplicatore analogico a 4 quadranti della Linear: l'AD633 con un core proprietario (translinear core) moltiplica due segnali fino a 1 MHz al costo di 4-5 dollari.
https://www.analog.com/media/en/technical-documentation/data…
Sommando all'uscita un valore opportuno della portante, si ottiene un ottimo modulatore AM a bassissimo costo. (fig 19 del DS)


@MB54
Giustissima osservazione.
Va evidenziato che il mixer di Tayloe ha la fondamentale caratteristica di fornire in uscita DUE segnali sfasati esattamente (o quasi) di 90° a tutte le frequenze. Con tali segnali I&Q diventa molto piu' semplice elaborare numericamente i segnali con la trasformata di Fourier e diventa anche piu' semplice eliminare una delle due bande laterali (es F1+F2) che si generano nel processo di mixing.





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