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FORUM: chiacchiere
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L'elettronica ha bisogno di una nuova grammatica grafica?
     
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postato il:
12.03.2019, alle ore 19:03
mubeta:
[CUT] L'elettronica ha dunque bisogno di una nuova grammatica grafica di tipo popolare?


Piu' che una domanda sembra la <traccia> per un saggio breve o anche per una tesina in scienza della comunicazione visto che si evidenzia la <grafica popolare> autoprodotta ed autogestita a fronte della <grafica normata> usata da aziende e professionisti.

Una grammatica, ma anche una ortografia ed una semantica, e' indispensabile in ogni ambito perche' permette a tutti di capire cosa voglia dire chi scrive o fare chi, nel caso dell'elettronica, propone una realizzazione. E' anche utile perche' permette di riconoscere sia errori tipografici nel progetto/schema sia errori concettuali (capita a tutti).

L'importante e' che l'ortografia, la grammatica e la semantica usate siano note a tutti e che lo siano anche i loro aggiornamenti altrimenti si innesca un antieconomico confronto e/o conflitto fra progettista e realizzatore. Per rendere le cose piu' complicate spesso il realizzatore non e' umano ma e' una macchina (CNC, assemblatore automatizzato, ecc) che riceve il progetto sotto forma di file. Sempre piu' spesso poi accade che anche sia una macchina anche il metaprogettista che riceve <specifiche> da un umano in un linguaggio ad hoc, poi la macchina metaprogettista traduce le specifiche in istruzioni di assemblaggio o incisione litografica che poi vengono realizzate da una ulteriore macchina.
Questo, in breve, accade in ambito professionale e commerciale dove il rispetto degli standard linguistici e lessicali e' fondamentale.

In ambito amatoriale le cose vanno diversamente: progettista e realizzatore sono umani e spesso sono anche poco preparati in elettronica: l'importante e' far vedere come collegare i fili nel modo giusto e ad esempio Fritzing fa proprio questo. Va evidenziato che molto spesso lo scopo della comunicazione e' far realizzare un oggetto funzionante, poi che sia giusto o sbagliato non sapere perche' funziona e' un altro discorso.
Chi si straccia le vesti dovrebbe ricordare che lo stesso metodo WYSIWYG (What You See Is What You Get) fu introdotto da Microsoft con Excel nel lontano 1985 quando da nero lo sfondo divento' bianco ed i PC avevano i 286.

Un fenomeno analogo al disegno progettuale elettronico <popolare> si e' sviluppato con i <popolari> sms e twitter: chi aveva solo pochi caratteri a dispsizione inizio' ad eliminare le vocali, ad usare lemmi contratti ed anche immagini coi caratteri ascii, poi successivamente tale metodo di scrittura si estese ad altri vettori comunicativi che non hanno limitazioni di lunghezza del testo. I letterati (o anche solo i liceali) storcono tuttora il naso per tale pratica ma dimenticano che alcune lingue (geroglifico egiziano, ebraico, arabo, ecc) NON usano le vocali nella scrittura perche' tutti sanno riconoscere e pronunciare correttamente una parola dalle sole consonanti. L'importante e' che le regole siano note e condivise: va maluccio per i babyboomers mentre la generazione X se la cava dignitosamente.

In sintesi l'importante e' che persone non professioniste distanti nello spazio e talvolta anche nel tempo si capiscano guardando un disegno o un grafico: se il sistema usato funziona allora la standardizzazione e/o omologazione verra' da se' in tempi brevi.

Si potrebbe continuare a lungo ma questo e' un forum di elettronica amatoriale e non di linguistica o antropologia e giusto per restare in tema dopo tante chiacchere ......



"se peso cado, ma se cado non peso"
adamatj.altervista.org
mubeta





postato il:
13.03.2019, alle ore 15:48
agric:
Non riesco a comprendere completamente ciò che intendi. qualche suggerimento pratico.


Semplifico al massimo: il linguaggio parlato muta ed evolve continuamente. Pochi tra chi lo usa ne conoscono bene tutte le sfumature e le regole, ma tutti parlano, quindi, le regole inseguono la lingua realmente usata.

Per la simbologia elettrica/elettronica sembra essere un poco lo stesso. Ormai il modo di fare elettronica hobbystica ha assunto forme e direzioni particolari e la domanda che ponevo ad alta voce allora è: l'elettronica ha bisogno di una diversa e nuova forma grafica?

Lo schema funzionale tra gli hobbysti è poco usato e mal rappresentato, lasciando il posto a schemi pratici, od un miscuglio di funzionale e pratico.

Detta in soldoni, quindi, nel progettare un CAD, indipendentemente da che venga poi fatto o meno, sarebbe da sceglersi una simbologia ortodossa o pratica?



L'ignoranza m'acceca come d'inverno la più cupa nebbia... E mi piange il cuore.
Vedo attorno a me persone che sanno cose che io ignoro, e mi dico: quanto sono ricchi; in me e' la miseria.
mubeta





postato il:
13.03.2019, alle ore 15:58
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...


Ho risposto al primo post di replica, rispondo anche a te.
Non entro nel merito del tuo post, che ho letto e riletto più volte, con reale interesse.

Detta in soldoni, (anche se non volevo espormi tanto), ed ho fatto il giro molto largo, sono finalmente giunto ad un buon punto di sviluppo di un progetto che mi sta a cuore e per il poco tempo che mi ritaglio viagga a rilento.

L'elettronica c'entra poco, ma c'entra, sicuramente sarebbe destinato ad un mercato molto hobbystico e, siccome devo iniziare a scrivere l'interfaccia grafrica di programmazione, mi ponevo il problema di come impostare il tutto.

Certo, non l'avevo nemmeno lontanamente accennato, a nessuno, è vero, e non ha importanza.

Noto con rammarico, e mi riferisco al thread in generale, non al tuo intervento, che però non c'è stata una partecipazione costruttiva al quesito posto, ma mi è sembrato di intravedere nelle righe non scritte tutt'altro.



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rcc.roberto



[pagine pubblicate]

postato il:
13.03.2019, alle ore 16:14
mubeta:


…..
Certo, non l'avevo nemmeno lontanamente accennato, a nessuno, è vero, e non ha importanza.

Noto con rammarico, e mi riferisco al thread in generale, non al tuo intervento, che però non c'è stata una partecipazione costruttiva al quesito posto, ma mi è sembrato di intravedere nelle righe non scritte tutt'altro.


Quando uno apre una discussione e poi sparisce e non risponde ai primi commenti, è naturale che le risposte prendano una strada propria e non quella che si pensava…. e a proposito di pensare, sarebbe anche meglio chiarire già da subito ciò che si pensa e di cui si vuol parlare, non è vero che non ha importanza come dici, è invece il fulcro del discorso.

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