In genere gli impianti di alto o altissimo livello non hanno nessun tipo di telecomando, si va all'amplificatore e si regola. Quei pochi che sono telecomandati hanno potenziometri High quality tipo Allen Bradley, Audio Note, o Alps Blue Beauty motorizzati o ancora attenuatori calibrati con scale di resistenze ad altissima precisione anch'essi motorizzati. Il controllo a distanza si limita a ruotare l'alberino.
La soluzione a relays è per lo più presente in impianti autocostruiti da appassionati.
L'uso del potenziometri digitali....beh, dipende che si intende per HiFi
Il vantaggio di essere intelligente e' che si puo' sempre fare l'imbecille, mentre il contrario e' del tutto impossibile. -- W. Allen
arivel
postato il: 19.03.2018, alle ore 21:03
ma come fai a regolare direttamente all' amplificatore ?
schottky
postato il: 20.03.2018, alle ore 08:16
arivel: ma come fai a regolare direttamente all' amplificatore ?
Oh bella, giri la manopola
Il vantaggio di essere intelligente e' che si puo' sempre fare l'imbecille, mentre il contrario e' del tutto impossibile. -- W. Allen
arivel
postato il: 20.03.2018, alle ore 08:59
a be allora ci vuole comunque un potenziometro manuale .
da come l'avevi detto non si capiva.
Il vantaggio di essere intelligente e' che si puo' sempre fare l'imbecille, mentre il contrario e' del tutto impossibile. -- W. Allen
MB54
postato il: 20.03.2018, alle ore 10:12
Concordo con Schottky, però:
nel caso di commutatore è preferibile che il commutatore sia di tipo cortocircuitante, per evitare che durante la commutazione si interrompa il suono per un istante
nel caso dei relay idem, ma la vedo dura trovarli
A voler fare gli strafighi (ma proprio strastrastrafighi) esiste anche la soluzione con trasformatore, con il secondario multipresa.... Ne feci uno 10 anni fa, non perchè lo ritenessi utile, ma mi divertivo ad avvolgere trasformatori. Ha un suo perchè, ma non mi ricordo quale...
MB54: Concordo con Schottky, però:
nel caso di commutatore è preferibile che il commutatore sia di tipo cortocircuitante, per evitare che durante la commutazione si interrompa il suono per un istante
nel caso dei relay idem, ma la vedo dura trovarli
[quote](MB54):Concordo con Schottky, però:
nel caso di commutatore è preferibile che il commutatore sia di tipo cortocircuitante, per evitare che durante la commutazione si interrompa il suono per un istante
nel caso dei relay idem, ma la vedo dura trovarli
A voler fare gli strafighi (ma proprio strastrastrafighi) esiste anche la soluzione con trasformatore, con il secondario multipresa.... Ne feci uno 10 anni fa, non perchè lo ritenessi utile, ma mi divertivo ad avvolgere trasformatori. Ha un suo perchè, ma non mi ricordo quale...
Quando è in una delle possibili posizioni (es 24), il contatto rotore (quello che gira) tocca solo uno dei 24 contatti statori (quelli disposti a circolo). Quando ruoti di uno scatto il rotore, il suo contatto piano piano si allontana dal contatto statore.
Nei normali commutatori, ruotando, il contatto rotore prima abbandona il contatto statore precedente e solo dopo incontra il nuovo statore.Hai un buco durante la rotazione.
non shorting
https://www.digikey.com/products/en/switches/rotary-switches…
Nei cortocircuitanti, il rotore prima di lasciare il vecchio contatto statore incontra quello nuovo. In pratica non hai buchi temporali, ma in molti casi non puoi usarli perchè rischi un corto (es. per selezionare le uscite su un secondario multitensione di un trasformatore). In un circuito audio hai una variazione anomala di livello durante la rotazione, ma se la rotazione è rapida non la senti troppo.
shorting:
https://www.digikey.com/products/en/switches/rotary-switches…
Spiegazione confusa. Comunque, pensa ad un partitore resistivo. Cosa capita se ruotando la manopola hai un buco fra una posizione e l' altre (non shorting) o se invece all' uscita hai il parallelo di due posizioni.
Ne montai uno, resistivo, con un sacco di posizioni: soldi buttati. Dal punto di vista strumentale ti garantisce un miglior bilanciamento fra i due canali rispetto a quanto in genere puoi ottenere con un potenziometro doppio. Se il potenziometro è di buona qualità , mai sentito lo sbilanciamento.
A parte le battute, il controllo di volume mediante trasformatore variabile ti consente di mantenere bassa l' impedenza della rete. Con le valvole ha un suo perchè, con le nuove tecnologie ( dal transistor in poi) è meno utile. Ai tempi però non avevano tantissime prese.
picmicro675
postato il: 20.03.2018, alle ore 18:21
Ma sarebbe possibile con un potenziometro ed un motore passo-passo. Chiaramente ci vuole un micro. Come quello dei progetti coi relè.
Anno nuovo, forum nuovo.
Mi sa che lascio.
MB54
postato il: 20.03.2018, alle ore 18:48
Sicuramente possibile, per me è la soluzione ottimale; bastano anche motori da pochi euro come i 28BYJ-48. Poi, verrà il giorno in cui qualcuno proporrà un motore con avvolgimento in argento.... e qualcun altro lo comprerà .Il leone e la gazzella.
Comunque per normali HiFi di buona qualità , per ascoltare musica da CD o MP3, con casse bum bum in ambienti casual, sono più che adatti i potenziometri digitali: inutile sbattersi troppo.
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arivel:
