Ragazzi dopo varie prove effettuate con il bromografo non sono ancora riuscito a trovare una soluzione pienamente soddisfacente per quanto riguarda l'adesione master-basetta.
Vi spiego, uno un bromografo derivato da uno scanner. Per il master uso pellicole fotomeccaniche, il massimo in termini di nero e definizione. Non uso basette presensibilizzate ma pellicola fotosensibile, quella che va applicata sul rame con la plastificatrice.
Per far aderire il master uso invece due pesi da 1kg ciascuno che posiziono sulla basetta. I risultati sono variabili, a volte del tutto accettabili e altre volte meno, poichè non è raro ottenere una parziale esposizione delle parti protette dal nero. Alcune delle parti del circuito risultano esposte perfettamente mentre al tre no. Riducendo i tempi di esposizione i risultati migliorano, in quanto si riduce l'errore, ma vorrei capire la causa di tale imperfezione.
Sono arrivato a una probabile spiegazione che vorrei condividere e confrontare con chi usa come me la pellicola fotosensibile.
Quando si fa aderire manualmente il lato della pellicola alla basetta, per poi passarla alla plastificatrice, è naturale che tale lato risulti poi con imperfezioni anche se del tutto trascurabili, dal momento che si tratta di una piccolissima porzione al bordo della basetta. Tali imperfezioni consistono in piccole bolle d'aria, che credo possano creare un sottilissimo spessore tra basetta e master e quindi minare l'adesione dello stesso. In questo caso con il sottovuoto risolverei il problema?
roderick
postato il: 30.08.2015, alle ore 10:37
La descrizione è troppo generica per darti suggerimenti
non è raro ottenere una parziale esposizione delle parti protette dal nero. Alcune delle parti del circuito risultano esposte perfettamente mentre al tre no
Parliamo di tracce da qualche mil o di aree più grandi? Sull'escludere un problema di master ci andrei cauto, magari potrebbe essere semitrasparente agli UV. Il dubbio viene dal fatto che diminuendo i tempi il problema migliora. Prova a fare delle prove con della stagnola usata come master.
Le bolle nel processo di stesura della pellicola si risolvono pulendo accuratamente la basetta, una spruzzata di sgrassatore e lavaggio con acqua verificando che rimanga un velo di acqua uniforme. A quel punto basta bagnare il film e appoggiarlo sulla basetta, fare uscire la maggior parte dell'acqua con le dita e passare in laminatrice. Eventualmente metti il tutto tra due fogli di carta prima di passare in laminatrice. A meno di inconvenienti strani non dovresti più avere bolle
Vixeup
postato il: 30.08.2015, alle ore 11:31
roderick: La descrizione è troppo generica per darti suggerimenti
non è raro ottenere una parziale esposizione delle parti protette dal nero. Alcune delle parti del circuito risultano esposte perfettamente mentre al tre no
Parliamo di tracce da qualche mil o di aree più grandi? Sull'escludere un problema di master ci andrei cauto, magari potrebbe essere semitrasparente agli UV. Il dubbio viene dal fatto che diminuendo i tempi il problema migliora. Prova a fare delle prove con della stagnola usata come master.
Le bolle nel processo di stesura della pellicola si risolvono pulendo accuratamente la basetta, una spruzzata di sgrassatore e lavaggio con acqua verificando che rimanga un velo di acqua uniforme. A quel punto basta bagnare il film e appoggiarlo sulla basetta, fare uscire la maggior parte dell'acqua con le dita e passare in laminatrice. Eventualmente metti il tutto tra due fogli di carta prima di passare in laminatrice. A meno di inconvenienti strani non dovresti più avere bolle
Non ho problemi di bolle con la pellicola, fatta eccezione per una piccolissima porzione del bordo della basetta, quella in cui applico la pellicola con le dita per fissarla, prima di passare alla plastificatrice. Ma non sono sicuro che questa minima imperfezione sul bordo possa pregiudicare l'adesione del master su tutta la basetta... non so cosa pensare.
La pompa a vuoto migliorerebbe le cose? Non saprei....
Alla luce di quello che dici il primo sospettato secondo me è proprio il master. Altra possibilità ma la vedo molto improbabile è che qualche lampada emetta anche ad una lunghezza d'onda a cui il master non è completamente opaco ma a cui il film sia sensibile.
Alla luce di quello che dici il primo sospettato secondo me è proprio il master. Altra possibilità ma la vedo molto improbabile è che qualche lampada emetta anche ad una lunghezza d'onda a cui il master non è completamente opaco ma a cui il film sia sensibile.
che tu sappia il lato della pellicola fotomeccanica che è rivestito dalla gelatina deve essere a contatto con il lato rame da esporre, oppure al contrario deve essere rivolto verso la fonte UVA?
che tu sappia il lato della pellicola fotomeccanica che è rivestito dalla gelatina deve essere a contatto con il lato rame da esporre, oppure al contrario deve essere rivolto verso la fonte UVA?
La parte del disegno del pcb della pellicola fotomeccanica deve essere a contatto con il lato fotosensibile della masetta, altrimenti siccome la pellicola ha un notevole spessore, passa radiazione al di sotto dello spessore, e da alterazioni dell'esposizione, peraltro suffragata dalle imperfezioni che riportavi.
In passato usavo anch'io la fotomeccanica, ma sempre co il disegno a contatto con la parte sensibile del pcb e non ho avuto mai problemi.
Ancora prima, quando usavo i fogli di carta da disegno e i trasferibili ho imparato che la parte del disegno va posta a contatto della parte sensibile, per evitare che sopratutto per le piste sottili si avessere sbavature ed imperfezioni nella fase di corrosione.
Qui trovi alcune info su come di deve fare ed un master:
che tu sappia il lato della pellicola fotomeccanica che è rivestito dalla gelatina deve essere a contatto con il lato rame da esporre, oppure al contrario deve essere rivolto verso la fonte UVA?
La parte del disegno del pcb della pellicola fotomeccanica deve essere a contatto con il lato fotosensibile della masetta, altrimenti siccome la pellicola ha un notevole spessore, passa radiazione al di sotto dello spessore, e da alterazioni dell'esposizione, peraltro suffragata dalle imperfezioni che riportavi.
In passato usavo anch'io la fotomeccanica, ma sempre co il disegno a contatto con la parte sensibile del pcb e non ho avuto mai problemi.
Ancora prima, quando usavo i fogli di carta da disegno e i trasferibili ho imparato che la parte del disegno va posta a contatto della parte sensibile, per evitare che sopratutto per le piste sottili si avessere sbavature ed imperfezioni nella fase di corrosione.
Qui trovi alcune info su come di deve fare ed un master:
ecco lo sapevo.... Oramai era l'unica spiegazione possibile. Il tipo che mi ha realizzato le pellicole mi aveva dato l'indicazione opposta, cioè di far aderire al lato fotosensibile il lato gelatinoso della pellicola. Io da inesperto nel campo mi sono attenuto alla sua indicazione.
In effetti la spiegazione è data dal fatto che lo strato di gelatina crea un certo spessore tra lato rame e lato disegno del master, permettendo alla luce di infiltrarsi un po' dappertutto....
Appena posso faccio un test invertendo il master e vi faccio sapere. Grazie marvi.
roderick
postato il: 30.08.2015, alle ore 19:01
Vixeup: che tu sappia il lato della pellicola fotomeccanica che è rivestito dalla gelatina deve essere a contatto con il lato rame da esporre, oppure al contrario deve essere rivolto verso la fonte UVA?
Davo per scontato che mettessi la parte della gelatina a contatto con il film.
Per non buttare eventuali master stampati in modo speculare potresti provare ad aumentare la distanza tra il master e le lampade in modo che la luce arrivi perpendicolarmente, oppure usare il sole come sorgente luminosa
Vixeup
ecco lo sapevo.... Oramai era l'unica spiegazione possibile. Il tipo che mi ha realizzato le pellicole mi aveva dato l'indicazione opposta, cioè di far aderire al lato fotosensibile il lato gelatinoso della pellicola. Io da inesperto nel campo mi sono attenuto alla sua indicazione.
In effetti la spiegazione è data dal fatto che lo strato di gelatina crea un certo spessore tra lato rame e lato disegno del master, permettendo alla luce di infiltrarsi un po' dappertutto....
Appena posso faccio un test invertendo il master e vi faccio sapere. Grazie marvi.:
Guarda che il tipo ti ha dato l'indicazione giusta, la gelatina è un altro modo di indicare l'emulsione, l'altro è il supporto, poliestere, acetato, carta o che altro.
zagii
postato il: 30.08.2015, alle ore 20:53
Alcune delle parti del circuito risultano esposte perfettamente mentre al tre no.
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