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Perplessita` per alimentare un controllo in AC
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picmicro675
postato il: 21.03.2018, alle ore 11:12
Perplessita` per alimentare un controllo in AC
Ciao forum.
stavo, come solito, ragionando per controllare il sovraccarico di un motore. Ora ho qualche perplessita` per la sezione di alimentazione del circuito.
Sarei incline ad un alimentatore a rettanza, che ha anche qualche complicazione perche` usa un microcontrollore e un ACS712 che vogliono solo 5 Vdc. Mentre la sezione di controllo per il motore dovrebbe essere di tensione maggiore per consumare meno corrente.
Tra questi dubbi, ho l` idea di usare un TRIAC, dato che se mettessi un rele` a 5 Vdc con la reattanza si riesce malamente ad ottenere sufficiente corrente per alimentare il rele` e gli altri componenti, senza dover mettere reattanze di qualche uF.
Ho considerato che per un rele` a 5 V ci vuole almeno 25 mA per agganciare l\' ancoretta e una decina per il resto del circuito. Pero` ho anche qualche fattore a sfavore nel caso che nello spunto dovesse sfarfallare l\' accensione, che invece per il TRIAC potrebbe andare bene a mo` di softstart.
Questi sono i miei dubbi, un circuito a doppio isolamento che quindi comprende l` alimentatore a trasformatore e il rele` per il controllo in uscita, oppure un alimentatore a reattanza con il controllo in uscita con TRIAC (forse snubberless) che magari si complicherebbe di aggiungere alcuni controlli come il passaggio per lo zero della sinusoide.
Il secondo caso sarebbe quello con minore componenti e peso. Non penso di risparmare tanto spazio se i condensatori di reattanza passano il microFarad.
E` vero che con 0,47 uF si arriva a 35 mA, ma quanto è la fluttuazione ?
Anno nuovo, forum nuovo.
Mi sa che lascio.
zio bapu
postato il: 21.03.2018, alle ore 17:32
Per un triac ci vogliono almeno 5-10mA quindi bisogna vedere cosa consuma il resto del circuito.
Inoltre non sei obbligato u usare un rele' a 5V, puoi usarne benissimo uno a 48V o piu'.
Se al posto del triac usi 2 diodi e 2 scr te la cavi con 200uA (0.2mA).
Poi bisogna sapere il consumo del motore e perche non puoi usare una normale "termica" o salvamotore.
mandi
picmicro675
postato il: 22.03.2018, alle ore 00:24
zio bapu: Per un triac ci vogliono almeno 5-10mA quindi bisogna vedere cosa consuma il resto del circuito.
Non dovrebbe essere oltre i 20 mA. Per poter pilotare una uscita al massimo 2. Ci potrebbe essere altri 10 mA per l' ACS712. Quindi, visto che me l' hai ricordato. dovrebbe essere necessario un 50 mA.
zio bapu: Inoltre non sei obbligato u usare un rele' a 5V, puoi usarne benissimo uno a 48V o piu'.
D' accordo, solo che dai 48 ai 5 V per i due circuiti integrati c'è un bel salto e come lo si ottimizza? uno step-down ? oppure consumi 43 x 0,05 = 2,15 W per abbassare la tensione ?
Se già l' alimentatore darebbe solo 3 W a 48 V.
zio bapu: Se al posto del triac usi 2 diodi e 2 scr te la cavi con 200uA (0.2mA).
Ci sono anche TRIAC sensitive gate, oppure logic gate, se non si trovano ai negozi qui vicini al limite dovrei ordinarli. Non credo serva tanto grande. Metterò il fusibile al circuito a 3 A.
Mi piace coi TRIAC, ma sarebbe anche bene usare gli SNUBBERLESS, che però vogliono anche loro un bel colpetto di corrente. Forse dovrei metterci un MOC3061, ma ad accendere il LED interno siamo agli stessi livelli di consumi (15 mA, magari 10 passano)
zio bapu: Poi bisogna sapere il consumo del motore e perche non puoi usare una normale "termica" o salvamotore.
Non ho TRIAC nei cassetti, non saprei se ci sono dei guadagni. Inoltre dovrei magari sincronizzare l' impulso al passaggio dello zero e magari dare solo l' impulso di aggancio del TRIAC.
Puoi usare due condensatori, uno per i 5V e uno per i 48V per il rele'.
Tanto devi avere il neutro in comune per via del triac.
Se sei sicuro che il circuito consuma piu' del rele', questo lo puoi mettere in serie (ti spieghero' come).
Secondo me e' mooolto meglio un trasformatore normale, i condensatori X2 tendono a perdere capacita' e potresti avere malfunzionamenti.
I led li userei a corrente minima.
E usare un carichino per cellulari?
Ne comperi 2 e uno lo tieni di scorta.
Se vuoi usare il triac accendendolo ad impulsi puoi usare tutto o solo la parte di comando di questo schema che ti ho scansionato, si dovrebbe riuscire a leggere tutto.
E' il circuito che comandava la ventola di una caldaia.
A sx in alto c'e' un fotoaccoppiatore che con il bc237 e la rete rc creava una tensione proporzionale alla velocita' desiderata.
A destra in alto hai il triac comandato a impulsi.
In basso l'alimentazione.
https://s17.postimg.org/z8045zven/625.jpg
mandi
picmicro675
postato il: 23.03.2018, alle ore 08:38
Facilmente mi sto sbagliando ne valutare quello che serve. Visto lo schema comincio a capire che ci vuole anche qualche precauzione ha prendere direttamente dalla rete. Visto il filtro di ingresso dello schema. (non capisco cosa sono i KP, forse sono nF ? )
zio bapu: Puoi usare due condensatori, uno per i 5V e uno per i 48V per il rele'.
Farò delle valutazioni empiriche da un prototipo. La formula dovrebbe, in via analitica darmi 0,22 uF per i 5V e 0,82 per i 24 V, non ho relè da 48 V.
Comunque rientra nel consumo totale di avere una tensione unica. A ragione del volume occupato un condensatore da 1,2 uF poliestere fa tanto come dividere le tensioni. Quindi propendo per la tensione di 5 V.
zio bapu: Tanto devi avere il neutro in comune per via del triac.
Qui mi torna male. Dato che dovrei pilotare i due sensi di rotazione, il neutro sarebbe unico, eccetto invertire l' alimentazione del motore. Di fatto il neutro è quello senza il condenzatore e per le rotazioni dx/sx si alimenta uno o l'altro polo.
zio bapu: Secondo me e' mooolto meglio un trasformatore normale, i condensatori X2 tendono a perdere capacita' e potresti avere malfunzionamenti.
E non ti do torto. Ho solo una certa inclinazione a usare quei componenti che ho nei cassetti. Forse sto pretendendo troppo. Il trasformatore da 6 V, costicchia sui 10€, per quelli da stampato.
https://it.aliexpress.com/store/product/5VA-110V-380V-encaps…
zio bapu: E usare un carichino per cellulari?
Ne comperi 2 e uno lo tieni di scorta.
Di fatto costano meno dei trasformatori tradizionali, ma hanno il difetto di invecchiare più rapidamente. Poi se hai notato, ho dato un link di quei modulini da montare su stampato (HLK-PM01). Però m' hai dato l' idea, e vedo nel sacchetto di quelli raccolti, quando la moglie cambiava il telefonino.
Ho notato un fatto di questi aggeggi, uno che ho acceso spegni di raffica, ha finito che è scoppiato, forse il condensatore di livellamento della rete si trova in condizioni più sfavorevoli. Siccome il progetto dovrebbe accendersi alla bisogna, sarebbe soggetto a questo affaticamento. Vedesi schema
zio bapu: Se vuoi usare il triac accendendolo ad impulsi
A questo punto, comincio a trarre delle deduzioni:
o) Risparmio di spazio da ritenere a bassa prioritÃ
o) Alimentatore, meglio il classico trasformatore e magari si ottiene meno disturbi, dato dal doppio isolamento. Opzionale quello switching per cellulari.
o) Se trasformatore, possibile usare relè oppure TRIAC con opto-triac.
o) Filtrare la rete.
I kp sono nF.
Non capisco gli schemi che hai pubblicato.
Per invertire la rotazione commuti un rele' e poi alimenti il triac, lo zero crossing lo si prende dalla linea tramite un bjt, tutte cose gia' viste.
Se vuoi, l'alimentatore si puo' estrarre dalla 5Vsb di un ATX guasto, o lo seghi come sta o rifai lo stampato, hai tutto, affidabile, filtro di linea ecc. io l'ho fatto diverse volte, come nell'articolo del capacimetro.
mandi
picmicro675
postato il: 24.03.2018, alle ore 17:23
Grazie Bapu.
Ho reinventato uno schema secondo le ultime idee. L' alimentatore ho tolto la schedina di un caricatore Nokia da 5,3 V e lo impianto sul mio stampato. I componenti sono pochi.
Credo che farò i primi esperimenti con quest' ultimo disegno. Non ho previsto filtri di rete.
Di ATX non ho. Anche a cercarne credo che c'è già chi li ricicla.
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