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FORUM: Elettronica Generale
Qui si parla di tutto....dall'analogico al digitale, dal software all'hardware, dal semplice crepuscolare al computer.


carico resistivo e regolatore di potenza
     
Autore Messaggio opzioni
schottky





postato il:
02.10.2022, alle ore 08:10
non mi fiderei di chi scrive nella descrizione
Il modulo Step Down consente di regolare sia la tensione di ingresso da 5V fino a 40V sia quella di uscita da 1,25V a 35V.



Il vantaggio di essere intelligente e' che si puo' sempre fare l'imbecille, mentre il contrario e' del tutto impossibile. -- W. Allen
schottky





postato il:
02.10.2022, alle ore 08:34
Se la stima di tensioni e correnti fatta double_wrap è corretta penso ad un modo semplice e facilmente realizzabile per avere una regloazione PRECISA (un pò costoso però)
Un Variac da un KW che alimenta un trasformatore della stessa potenza 230/12V all'uscita hai una corrente alternata che puoi variare da 0 a circa 80 A in alternata, se ti serve la continua basta un ponte raddrizzatore di adeguata potenza
(una roba tipo questo https://it.rs-online.com/web/p/raddrizzatori-a-ponte/9056229 )



Il vantaggio di essere intelligente e' che si puo' sempre fare l'imbecille, mentre il contrario e' del tutto impossibile. -- W. Allen
FrancoGual



[pagine pubblicate]

postato il:
02.10.2022, alle ore 09:46
Ma dire di che si tratta no???
Ma mandatelo male.. un pò di rispetto cazzarola!!!



Anche il viaggio più lungo inizia con un piccolo passo.
Si vis pacem, para bellum!!!
Mark Zuckerberg ha reso suoi schiavi milioni di persone senza che se ne rendessero conto. F.G.
<Avete vinto voi,ma almeno non riuscirete a considerarmi vostro complice> Da Mediterraneo.
Inferno,Canto III,verso 51 Virgilio dice.........
mikimi





postato il:
02.10.2022, alle ore 11:07
FrancoGual:
Ma dire di che si tratta no???
Ma mandatelo male.. un pò di rispetto cazzarola!!!


ho già detto di cosa si tratta. Un semplice grosso resistore. Ne deve essere variata la potenza assorbita. Viene alimentato in corrente continua poichè il sistema di acquisizione che va a leggere tensione e corrente di alimentazione lavora con segnali DC.
Per questioni di tempi di fornitura di nuovo materiale, vorrei usare un semplice alimentatore ATX, ma avrei bisogno di variarne la potenza erogata.
Tutto quì.
Cosa altro devo 'descrivere'?

'Mandatelo male' mi pare proprio scortese... alla faccia della netiquette e delle buone maniere...

Ringrazio chi mi ha dato qualche consiglio, ovvero chi ha scritto fino alle 8:34...
rcc.roberto



[pagine pubblicate]

postato il:
02.10.2022, alle ore 12:31
Si parla di un grosso resistore che assorbe 60A.
Si parla di un sistema di acquisizione dati.
Sicuramente di tratta di un impianto industriale, dove vanno fatte cose a norma, da professionisti del settore, e non improvvisate da chi non ne ha conoscenza.

Questo è un sito amatoriale, per l'industria bisogna rivolgersi ai professionisti che possano poi anche certificare quanto fatto.
mikimi





postato il:
02.10.2022, alle ore 12:48
rcc.roberto:
Si parla di un grosso resistore che assorbe 60A.
Si parla di un sistema di acquisizione dati.
Sicuramente di tratta di un impianto industriale, dove vanno fatte cose a norma, da professionisti del settore, e non improvvisate da chi non ne ha conoscenza.

Questo è un sito amatoriale, per l'industria bisogna rivolgersi ai professionisti che possano poi anche certificare quanto fatto.


Beh no... 60A a 12V non è da impianto industriale... e comunque 60A sono un valore limite (durante le prove non si superano i 50A).
Il contesto è quello universitario. Per la ricerca scientifica sono in deroga molte norme, fra cui la certificazione CE (che non vale per le apparecchiature sperimentali).

Comunque, non mi sembra il caso di fare polemiche, ho solo fatto una domanda. Pensavo ci fosse un semplice modo per variare con continuità la potenza erogata da un alimentatore ATX. Il carico è un resistore.
Non devo alimentare un rover su Marte...
MB54




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postato il:
02.10.2022, alle ore 13:54
schottky:

Un Variac da un KW che alimenta un trasformatore della stessa potenza 230/12V all'uscita hai una corrente alternata che puoi variare da 0 a circa 80 A in alternata, se ti serve la continua basta un ponte raddrizzatore di adeguata potenza


Mi pare la soluzione piu' pulita e semplice. Le letture le fai in DC usando due sonde raddrizzatrici.

double_wrap




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postato il:
02.10.2022, alle ore 14:50
Il problema vero e' nel tuo TUTOR (sperando che non sia il tuo relatore) che ti ha assegnato un compito senza valutare le tue competenze pratiche (e sottolineo PRATICHE e non teoriche) e senza darti il minimo supporto PRATICO.
Se devi usare un sistema di acquisizione e misura per correnti di 60 Ampere il tuo tutor DEVE darti tutto il supporto necessario per non fare danni sia al laboratorio che a te stesso.

0) prima di tutto misura la resistenza del tuo riscaldatore leggendo una (qualunque) tensione ai suoi capi e la relativa corrente assorbita. Anche se e' a freddo almeno hai l'ordine di grandezza.
1) verifica che potenza puo' dissipare (DEVE star scritto sul riscaldatore)
2) calcola quanta tensione MASSIMA ti serve per la massima potenza P=V^2/R
3) Adesso hai tutti gli elementi per trovare il range di tensione che ti serve per passare da P=0 a P=MAX
4) come ti hanno gia' detto in molti, gestire anche solo 20 A in continua non e' una passeggiata, quindi devi partire dalla tensione di rete, ridurne il valore efficace con un Variac, un triac o un trasformatore (da almeno 1000 watt) e raddrizzarla con un ponte (a singola o doppia semionda).
5) adesso hai una tensione positiva e pulsante: se il tuo sistema di acquisizione dati puo' gestire una tensione positiva pulsante ricavandone il valore efficace (Vrms) sei a posto. L'inerzia termica a 100 Hz o anche a 50 Hz la rende praticamente continua riguardo alla potenza termica dissipabile sul riscaldatore. BAsta qualche banale calcolo algenbrico per passare al valore Vrms per fare i tuoi conti.
6) se invece il sistema lavora <solo in continua> (difficile ma possibile) allora basta metetre un bel condensatore elettrolitico con adeguata tensione di lavoro dopo il ponte raddrizzante.

Per tutti i concetti teorici espressi basta aver passato l'esame di elettrotecnica uno, quello che ti manca e' la pratica reale, quindi ripeto: il tuo TUTOR o il tuo relatore che fanno?



"se peso cado, ma se cado non peso"
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double_wrap




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postato il:
02.10.2022, alle ore 14:59
update
Relativamente al punto 6) il banco di condensatori eleettrolitici sara' bello grosso con una corrente assorbita di 50-60 ampere, avrai comunque un ripple (residuo di alternata) del 10-15%) che pero' dovrebbe rientrare nelle tolleranze dell'esperimento che stai realizzando.

Se invece ti serve una tolleranza minore, segui quello che ti ha detto MB54: lavora con tensione (variabile) pulsante e ricavane il Vrms tramite una sonda raddrizzante. Ovviamente dovrai farne la calibrazione se la tensione non e' (semi) sinusoidale, ad esempio se hai usato un triac, ma e' a questo che servono le tesi di laurea (o almeno una volta era cosi')



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nautiluso




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postato il:
02.10.2022, alle ore 16:35
ma un coso così?

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