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 paolo1980


postato il: 26.03.2023, alle ore 10:05 |
ampli usare loudness senza presa fisiologica
ciao sono nuovo vi saluto tutti ho bisogno di un aiuto grazie
ho un ampli luxman l114a 48 watt per canale il potenziometro volume da buttare
comprato un potenziometro alps originale 250 kohm log stereo montato tutto ok
PERO NON HA LA PRESA LOUDNESS ( ho gia provato un clone a scatti ma non andava bene)
collegato circuito loudness alluscita potenziometro e effetto loudness si sente solo alzando un po
invece con potenziometro originale con presa gia a basso volume si sentiva effetto loudness
allora a me servirebbe avere il loudness forte come sempre a basso volume e poi regolerei i toni bassi secondo esigenze e nel caso alzassi volume lo disinserisco con il suo tasto
non alzo mai per i vicino
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non ci arrivo a capire cosa fare grazie
allego schema originale
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questo e quello ora montato
grazie
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 paolo1980


postato il: 26.03.2023, alle ore 10:06 |
https://www.costruireaudio.com/image/cache/data/Componenti/P…
questo e quello ora montato |
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 paolo1980


postato il: 26.03.2023, alle ore 10:11 |
il loudnness sono C115 e R R128 ora colle gati all uscita poenziometro diretto
quello che non capisco e se per ottenere effetto nassimo sempre bisogna mettere un resistenza in parallelo a C115 e R128 o cosa mettere |
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 schottky


postato il: 26.03.2023, alle ore 12:23 |
Meglio così. Il loudness è il MALE
Il vantaggio di essere intelligente e' che si puo' sempre fare l'imbecille, mentre il contrario e' del tutto impossibile. -- W. Allen |
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 leopierom


postato il: 27.03.2023, alle ore 10:14 |
Il loudness è il MALE ... a dire poco.
Via anche controlli di tono
..non chiedere alla rosa del tuo giardino perchè sboccia. |
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 double_wrap


postato il: 28.03.2023, alle ore 20:53 |
Se proprio non puoi/devi fare a meno del loudness puoi sempre usare un interruttore che lo inserisca a piacere (se sei fortunato puoi usare il foro di qualche lampadina o dell'interruttore che esclude le casse).
Ovviamente l'effetto non sara' automatico come nel caso in cui ci sia la presa sul potenziomentro, ma alla fine l'effetto e' del tutto identico. Molti produttori usavano tale soluzione perche' un potenziomentro con la presa costava molto di piu' di un interruttore a pulsante.
ps. i controlli di tono (o anche un equalizzatore ad ottave) servono ad esempio a chi e' parecchio avanti con gli anni ed ha le orecchie del tutto disequalizzate. Capita anche gia' a 40 anni anche se nessun audiofilo lo ammettera' mai e men che meno si fara' un esame audiometrico tonale, i <buchi> a -40 dB sono comunissimi.....
"se peso cado, ma se cado non peso"
adamatj.altervista.org |
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 ipervale


postato il: 29.03.2023, alle ore 11:37 |
double_wrap: ... Capita anche gia' a 40 anni anche se nessun audiofilo lo ammettera' mai e men che meno si fara' un esame audiometrico tonale, i <buchi> a -40 dB sono comunissimi.....
Non diciamo stupidaggine per favore....
.... un mio carissimo amico ha fatto l'esame e poi mi ha spiegato perché a loro audiofili la curva audiometrica esce male.
L'apparacchiatura dell'aumbulatorio, lungi da essere un ampli HI-FI,
ha una precisa impostazione timbrica che tende a privilegiare la gamma media,
che risulta comunque riscaldata e sgradevole, molto inaccurata e priva di
capacità di introspezione; non si raggiungono altissimi livelli di
precisione e naturalezza, ed è proprio su questo terreno che questa elettronica
riesce a produrre dei suoni che rendono sgradevole il suo ascolto,
Purtroppo le prestazioni peggiorano scendendo in gamma bassa e mediobassa;
l' estensione non è sufficiente, e l'apparecchiatura dimostra scarso controllo
delle membrane delle cuffie, soprattutto quando viene richiesto di muovere
ampi fronti sonori e generare pressioni da impatto fisico. In queste condizioni
il basso si espande e perde di precisione, laddove a volumi di ascolto
inferiori manteneva una certa coerenza col resto della gamma.
Se Atene piange Sparta non ride: l'estremo acuto non è perfettamente rifinito,
sicchè nei passaggi più difficili tende ad indurire e diviene un tantino confuso.
Pertanto niente alti brillanti e colarati solo molte riproduzioni assonanti
e a volte fastidiose.
E poi niente cavi HI-FI, nessuna soluzione circuitale all'altezza, i connettori
non sono dorati e cavo di alimentazione è un comune plug cinese.
Ed infine la stessa apparacchiatura spesso è posata sopra una comune scrivania
senza interporre un panno antivibrazioni oppure ancora meglio un panno ionico!
Valentino |
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 double_wrap


postato il: 29.03.2023, alle ore 16:39 |
ipervale: [CUT]
L'apparacchiatura dell'aumbulatorio, lungi da essere un ampli HI-FI, [CUT per pieta']
spero con tutto il cuore che il tuo amico abbia un vero talento per l'ironia ed il sarcasmo......
"se peso cado, ma se cado non peso"
adamatj.altervista.org |
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 schottky


postato il: 29.03.2023, alle ore 17:43 |
@double_wrap molto d'accordo su questo intervento
invece sul primo non lo sono perchè: quale è o dovrebbe essere la più importante caratteristica di un ascolto hifi, un ascolto che sia più simile possibile all'ascolto di musica REALE in un ambiente REALE. E se l'audiofilo ha una curva di ascolto tonale non perfettamente lineare, per lui l'ascolto REALE è quello percepito con QUELLA CURVA, un impianto che gli compensasse la curva audiometrica in modo da renderla perfettamente lineare di fatto gli stravolgerebbe la REALTA' e quinti, anche per lui non sarebbe hifi
Il vantaggio di essere intelligente e' che si puo' sempre fare l'imbecille, mentre il contrario e' del tutto impossibile. -- W. Allen |
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 double_wrap


postato il: 29.03.2023, alle ore 20:18 |
@schottky
l'argomentazione e' condivisibile: l'audiofilo con l'udito sbilanciato che ascolta con un impianto audio <lineare> (passatemi il termine) ascolta effettivamente la propria realta' soggettiva che per lui e' l'unica <reale> (almeno finche' non prova una moderna protesi acustica equalizzata Amplifon ed incontra una nuova realta')
Probabilmente la domanda da porsi e' un'altra: e' piu' <hifi high end> ascoltare la <propria esperienza acustica> del brano musicale> oppure l'esperienza acustica <ascoltata dall'autore e/o esecutore> dello stesso brano musicale?
(ovviamente c'e' di mezzo anche la qualita' della catena di registrazione e masterizzazione del supporto, ma non complichiamoci la vita)
Detto altrimenti: c'e' una sola realta' musicale oggettiva oppure esistono piu' realta' musicali soggettive egualmente valide? Legioni di pensatori ci hanno scritto montagne di libri.
In fondo ri-equalizzare un brano alla de-equalizzazione dell'udito dovrebbe equivalere a mettersi nella parte di chi ha eseguito un brano musicale, sempre che anche il musicista non abbia avuto un orecchio disequalizzato. Anche Beethoven pare fosse prima dis-tonale e poi sordo e pure lo erano Sting, Phil Collins e Brian Jhonson degli ACDC.
Direi che la questione sia parecchio intrigante!
ps. grazie per lo spunto di riflessione.....
"se peso cado, ma se cado non peso"
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