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LUCCA COMICS tipo: livello:
Ovvero: come costruire un alieno ed andare in giro a fare il deficiente.
 
 



 

 

 

 

 

Lucca Comics

ovvero
Come costruire un alieno ed andare in giro a fare il deficiente.

Non sono proprio sicuro che questa pagina debba rientrare in questo Forum… Decidete voi!

Antefatto: nel 2009 mia figlia mi chiede: mi porti a Lucca Comics? Per chi non lo sapesseLucca Comics è un importante evento sui fumetti che si svolge ogni anno a Lucca. Non ero particolarmente interessato a vedere una mostra di fumetti, ma acconsentii, pensando di fare il turista per la splendida città mentre mia figlia girava la mostra. E invece… che sorpresa! Lo spettacolo vero era per le strade della città, ove si svolge il cosplay, con tutti i visitatori vestiti come il proprio personaggio preferito! Ed era un continuo girare tra personaggi di manga, film, fumetti, cartoni… Passavi a fianco di Lord Darth Vader al comando delle sue truppe imperiali, incontravi la famiglia Simpson al gran completo, incrociavi l'Uomo Ragno e Catwoman, seguivi le gesta di Lara Croft, venivi risucchiato dentro Death Note…

Al che mi son detto: per il prossimo anno mi vesto anch'io, qualcosa di semplice. Ecco il resoconto.

La scelta

La prima idea era vestirmi da Dr Who. Vestito semplice, ma poco riconoscibile… Per sottolineare il personaggio avrei potuto portarmi dietro un Tardis o farmi precedere da un Dalek robotizzato…

Poi, durante i lavori di ristrutturazione dell'ufficio, curiosando nella spazzatura ho trovato un pezzo di tubo corrugato e dei cavetti d'acciaio, e la scelta fu fatta!

In casa avevo alcuni servocomandi da modellismo, e ho pensato bene di unirli a quanto già recuperato dalla spazzatura in ufficio. Montati su una staffa di alluminio, legati ai cavetti d'acciaio e usando delle graffette come guida, sono riuscito a far muovere il tubo corrugato come se fosse un serpente… L'idea stava prendendo forma rapidamente!

Ma come far muovere questi servocomandi? Come ben sappiamo, i servocomandi vengono controllati tramite un impulso positivo di circa 5 Volts, la cui durata determina l'angolo a cui il braccio si posiziona. Con una durata di circa 1 millisecondo il braccio si posiziona a 0°, con 2 millisecondi circa, il braccio si posiziona a 180°.

Scarto subito l'idea di creare un circuito analogico. Troppe saldature da fare, troppi test da effettuare. Meglio pensare ad un bel microprocessore! Prendo un PIC, e subito mi pento… Anche qui c'è da buttare giù uno stampato, fare prove… Non ho né tempo né voglia, mi serve qualcosa di pronto subito. Mi ricordo che un amico mi aveva decantato (senza mai averlo provato) le meraviglie di Arduino, un microcontrollore in kit creato da un ingegnere italiano. Allora vado a cercare Arduino su internet e scarico l'IDE gratuito. L'IDE, per chi non lo sapesse, è un software per sviluppare un programma per microcontrollori e testarlo. In questo caso l'IDE di Arduino l'ho trovato così semplice ed immediato, che alla sera avevo già imparato il linguaggio e scritto il programma per controllare la mia creatura:

#include <Servo.h>
Servo servoLeft;
Servo servoRight;
Servo servoMouth;
int analogLeftPin = 5;
int analogRightPin = 4;
int audioOutPin = 13;
int val = 0;
int openMouth = 80;
int closeMouth = 50;
int hits = 0;
  void setup()
{
  Serial.begin(19200);
  servoLeft.attach(8);
  servoRight.attach(9);
  servoMouth.attach(4);
  pinMode(5, INPUT);
  pinMode(6, INPUT);
  pinMode(7, INPUT);
}
void loop()
{
  yellowButtonPin.update();
  greenButtonPin.update();
  topButtonPin.update();
  val = analogRead(analogLeftPin);
  val = val / 3;   servoLeft.write(val);
  val = analogRead(analogRightPin);
  val = val / 3;  servoRight.write(val);
   if (greenButtonPin.read() == HIGH)
  {
     servoMouth.write(openMouth);
  }
  else
  {
    servoMouth.write(closeMouth);
  }
  delay(5);
}

Come potete ben vedere sono pochissime righe che si commentano da sole. A quel punto il programma era pronto, e via internet ho acquistato un Arduino One sul sito italiano, e due giorni dopo era già arrivato. E, cosa incredibile, il programma che avevo scritto aveva funzionato alla prima!

A questo punto mi serviva un joystick per controllare questo… Avete capito di che si tratta? No, se non siete andati a sbirciare in fondo all'articolo! Dicevo: mi serviva un joystick, e per questo ho recuperato un controller analogico della Playstation (guasto). All'interno sono presenti due splendidi joystick analogici miniaturizzati, composti ognuno di due potenziometri X-Y ed un pulsante. Ne ho preso uno e l'ho inserito in uno spezzone di tubo di plastica, aggiungendo altri due pulsanti per usi futuri. Qui sotto potete vedere il mio controller completato, con i due pulsanti giallo e verde, e a fianco il gruppo dei potenziometri.

 

A questo punto ho preso una lastra di alluminio, ci ho montato il gruppo dei servocontrolli, l'Arduino e un pacco batterie ed infine ho fissato due "bretelle" in alluminio sul retro. In cima al tubo flessibile ho fissato un terzo servomeccanismo. Sopra l'Arduino ho fissato uno shield che non contiene componenti attivi, ma solo i varî connettori per i servi e per il telecomando a filo. In questo modo potrò riutilizzare l'Arduino per altri progetti, semplicemente ricaricando il software. Ora il progetto inizia ad assumere la sua forma definitiva. Avete capito di che si tratta? Se non ci siete arrivati, con quello che segue capirete tutto.

Lasciamo da parte l'elettronica e passiamo alla plastilina. Recupero da Internet un po' di foto tratte da uno dei miei film di fantascienza preferiti e inizio a modellare. Già alla prima sgrossatura l'Alieno inizia a prendere forma.

Al test tutto funziona alla perfezione! È giunto il momento di procedere a…

La vestizione.

Per dare una parvenza di alieno alla struttura, devo ricoprirlo con un vestitino che riproduca le mostruose fattezze. Faccio delle prove col tessuto verniciato, che mi deludono molto. Alla fine la scelta ricade sul lattice anche se già so che richiederà molto lavoro. Mi procuro un paio di Kg di plastilina, stampo due foto dell'Alieno da Internet e mi metto al lavoro.

Già al primo abbozzo il mostrillo prende forma, e nel giro di due serate assume l'aspetto definitivo. I giudizî della famiglia vanno dal "carino!" di mia moglie, al "che orrore!" di mia figlia. E pensare che proprio quest'ultima è una fanatica di film horror! Ora da questo modello in plastilina devo ricavarne uno stampo. Anni fa avevo giocato con la resina epossidica, e quindi vado dal mio negozio di vernici di fiducia e compro un paio di Kg di resina col suo catalizzatore.

Per poter rivestire completamente il modello di resina, scelgo di fare una vasca con la plastilina che mi rimane. Inserisco una serie di lamine, ottenute da delle lattine di bibite, lungo i fianchi del modello. Queste lamine segnano il punto dove lo stampo dovrà aprirsi.

Tutto intorno costruisco la vasca in plastilina che dovrà accogliere la colata in resina. Sorvolo sul fatto che la resina è estremamente fluida, e cola attraverso tutti gli interstizî inavveritamente lasciati aperti… Una volta solidificata la prima colata (e rovinato il tavolino sul terrazzo), ho costruito la seconda vasca per la pare posteriore, facendo una seconda colata (e rovinando ulteriormente il tavolino). Una volta solidificato il tutto, apro le due metà dello stampo e inizio a rimuovere la plastilina.

Sapete che non esiste un solvente che possa sciogliere la plastilina? Ho provato di tutto, dai tensioattivi alla trielina, benzine, gasolio, trementina, freon… Nulla! Ho passato cinque giorni a svuotare ogni singolo rilievo dello stampo con uno stuzzicadenti!

Finito lo stampo, metto via la resina e prendo il lattice liquido. la prima idea di colarlo in quantità dentro lo stampo e aspettare che solidifichi fallisce miseramente. Infatti se passato in strati troppo spessi, il lattice asciugando tende a restringere e a staccarsi dallo stampo.

Buttato via il primo esperimento passo a spennellare lo stampo con leggere passate di lattice, aspettando che asciughi bene tra una passata e l'altra. Nel lattice ho versato qualche goccia di colorante rosso per dare un aspetto più realistico al tutto. Dopo una decina di passate l'alieno è pronto e lo rimuovo con facilità dallo stampo. Il risultato è decisamente impressionante!

Montato sul meccanismo precedentemente realizzato scopro che il movimento è estremamente realistico, e passo a crearmi il costume col quale andrò in giro. Una vecchia tuta che usavo quando volavo in deltaplano è l'ideale.

Aggiungo qualche ritocco, come le mostrine da astronauta e un'abbondante dose di sangue finto e il tutto è pronto! Si parte per Lucca…

Ecco una foto trovata giorni dopo su Internet…

 

 

Post Scriptum: non accusatemi di aver fatto copia e incolla di questo articolo dal sito http://lukesblog.it anche perché… è vero! Prima di metterlo su Grix l'ho già pubblicato sul mio blog :)

 

 

 

 

 

 



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Questa pagina è stata creata da eBookLuke
il 21/07/2011 ore 16:36
ultima modifica del 21/07/2011 ore 16:41
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