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zio bapu
postato il: 18.02.2024, alle ore 17:03 |
Più componenti = circuito che esegue quello che vuoi.
Meno componenti = circuito che fa qualcosa all'incirca...
Tutto sta a cosa necessiti effettivamente.
Poi: 'Per usare un simulatore bisogna saperne più del simulatore' cit.
mandi |
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schottky
postato il: 19.02.2024, alle ore 08:21 |
Per arduino ci credo, un simulatore di un sistema digitale è una banalità basta avere un computer piu potente di quello da simulare e una buona capacità programmatoria per svilupparlo. Un simulatore hardware è tutta un'altra cosa perchè i fenomenni che interagiscono quando si vanno a studiare certi circuiti sono molteplici. Tra l'altro i parametri che influenzano tali fenomeni in genere non sono neanche elencati nelle specifiche di vendita di un componente. Quando su un circuito metti un condensatore nel simulatore è un condensatore nella realtà è un condensatore con una resistenza in serie una in parallelo ina induttanza e inoltre vi sono dei fenomeni termici eccetera e tu al simulatore queste cose non gliele dici.
Per fare una simulazione dettagliata occorrono software multifisici molto complessi (pensa che un software usato per la progettazione di IC può costare paecchie decine di migliaia di euro all'anno)
E soprattutto necessita una competenza da parte dell'operatore che richiede qualche decina di anni di studio.
Il vantaggio di essere intelligente e' che si puo' sempre fare l'imbecille, mentre il contrario e' del tutto impossibile. -- W. Allen |
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bergio70
[pagine pubblicate]
postato il: 19.02.2024, alle ore 15:51 |
detto da uno che non sa nè leggere nè scrivere.....
Io proverei con il saldatore....
la cosa peggiore che può succedere è che non funziona, e hai buttato via 5 minuti.
La risposta dipende solamente dalla domanda.
Rispondo nello stesso luogo e nei termini che ritengo più opportuni.
Se la cosa non piace a qualcuno... non so che farci.
http://iw1au.altervista.org/au_AXR.html
Molti altri non mi sopportano, e la cosa è reciproca.
http://www.iw1axr.eu
Daniele |
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fuffat
postato il: 20.02.2024, alle ore 03:20 |
ottime risposte...adesso ho piu' chiarezza sul mondo dei simulatori analogici..e quindi accetto anche il consiglio di bergio..comprero' una manciata di componenti e saldando o su breadboard faro' gli esperimenti pratici..
tornando al circuito....ho capito che la curva di scarico di un condensatore e' logaritmica...quindi non ce' modo di portarlo a zero o cmq sotto una ipotetica soglia di spegnimento del led in un tempo prefissato molto breve...quindi..provero' cmq col condensatore all'atto pratico...se non funziona,provero' quello col 555...se non riesco prendo un arduino nano e ce lo ficco a forza..:)
datemi solo un range di condensatori da testare o la formula di scarico per trovare la capapcita' in funzione del tempo e suppongo della tensione..o dell'assorbimento..che sono gli unici dati che ho.grazie |
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bergio70
[pagine pubblicate]
postato il: 20.02.2024, alle ore 07:00 |
Il cond. si carica secondo una curva esponenziane, elettrotecnica da terza ...
però la soglia del diodo, qualunque sia, non parte da zero, dunque che il condensatore si scarichi completamente o meno importa poco o nulla.
L'unica differenza è che per ricaricarsi impiegherà meno tempo la seconda volta rispetto alla prima, ma non dovrebbe essere un problema.
Quanto ai valori diventa difficile...
I diodi come il condensatori sono tuttaltro che lineari.
partirei da un valore medio... 220 - 470 microF, per poi salire o scendere secondo necessità .
Anche se mi chiedo come misuri il tempo di accensione, dato che (presumo) tu non abbia un oscilloscopio...
Ti affidi all'occhiometro, evidentemente.
Il modulo è alimentato a 3V, perchè vuoi alimentarlo a 6V, è per pochi istanti, ma i tempi... elettronici... del diodo sono diversi dai nostri, non è che se lo alimenti per poco questo non esplode... essendo una pistola giocattolo andrei su due vili pile stilo, che oltertutto costano meno e durano di più.
Vedi tu...
La risposta dipende solamente dalla domanda.
Rispondo nello stesso luogo e nei termini che ritengo più opportuni.
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Daniele |
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fuffat
postato il: 21.02.2024, alle ore 13:33 |
il calcolo del tempo di accensione speravo si deducesse da una formula, non il contrario, cioe' provo una serie di condensatori piu' o meno entro un range e vedo quanto sta acceso..:)..ma poco importa,perche' in realta' non ho idea neanche io di quanto debba stare accesso..ricordo che lo scopo di tutto e' costruire una pistola che spari su un ricevente laser e suoni (gioco del tiro a segno per bambini e meno..),simulando un tempo di accensione necessario per attivare il bersaglio ma non troppo lungo da far si che muovendo la pistola il raggio sia attivo..ma probabile che la stia facendo troppo grossa...finche' non saldo,inutile farsi mille pippe.
sul fatto dei 3v...quel diodo laser lo vendono sia con scritto 3v sia 5v..stiamo parlando di affari da 3 euro come gia' detto,quindi nessuno sa come sia fatto..
ma usando l'occhiometro, sembra che alimentato a 6 v faccia un raggio piu' luminoso..e questo mi e' comodo perche' posso tarare il sensore ricevente con una soglia piu' alta di attivazione ed escludere la luce ambientale.(il ricevente lo faccio con arduino,non vi preoccupate:))
se volessi non rischiare di bruciarlo,non mi basta inserire una resistenza? |
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fuffat
postato il: 21.02.2024, alle ore 13:40 |
@schottky:
saresti cosi' gentile di farmi lo schema complessivo per il 555 compresa la tua modifica per il deviatore, che proprio non capisco come accrocchiare i due schemi? sia per i 3v che i 6v (cambieranno immagino solo le resistenze e il condensatore..)
e faccio una domanda da prima ..come mai gli negli schemi del 555 (ma penso in generale) i pin sono disegnati in modo diverso da quelli fisici del chip?? perche' non si usa disegnarli partendo dal pin 1 alto sx e poi antiorario come nella realta'??
grazie |
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double_wrap
postato il: 21.02.2024, alle ore 14:53 |
fuffat: [CUT]come mai gli negli schemi del 555 (ma penso in generale) i pin sono disegnati in modo diverso da quelli fisici del chip?? perche' non si usa disegnarli partendo dal pin 1 alto sx e poi antiorario come nella realta'??
grazie
Perche' posizionare i pin di un integrato <per funzione> invece che <per posizione> molto spesso rende piu' leggibile lo schema.
Nel caso specifico del 555, configurato come monostabile, e' comodo disegnare il pin2 (comando) a sinistra, il pin 3 (uscita) a destra e i pin 6 e 7 (costante di tempo) in basso.
Il disegno <per posizione> si usa invece quando si progetta il circuito stampato.
"se peso cado, ma se cado non peso"
adamatj.altervista.org |
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bergio70
[pagine pubblicate]
postato il: 21.02.2024, alle ore 15:58 |
quasi sempre...
gli ingressi sono a sinistra e le uscite a destra.
La risposta dipende solamente dalla domanda.
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Daniele |
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zio bapu
postato il: 21.02.2024, alle ore 19:25 |
e faccio una domanda da prima ..come mai gli negli schemi del 555 (ma penso in generale) i pin sono disegnati in modo diverso da quelli fisici del chip?? perche' non si usa disegnarli partendo dal pin 1 alto sx e poi antiorario come nella realta'??
grazie
Perchè altrimenti vien fuori un casino di fili incrociati che non si capisce un tubo.
Si fa così perche lo scopo dello schema è capire al volo come funziona il circuito.
mandi |
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