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FORUM: Elettronica Generale
Qui si parla di tutto....dall'analogico al digitale, dal software all'hardware, dal semplice crepuscolare al computer.


alimentatore stabilizzato (problemi)
     
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postato il:
04.07.2024, alle ore 12:47
zio bapu:
Ti basterebbe abbassare la tensione sul secondario del trasformatore?
In questo caso, se hai spazio, avvolgi un poche di spire sul nucleo e le colleghi in controfase all'uscita. Così non devi svolgere spire.

Quoto.
E <se non hai spazio> puoi mettere 5-6 diodi in serie dopo il ponte e prima del condensatore. Con 6 diodi ad esempio 1N5404/6/8 da 3A togli circa 5 volt.




"se peso cado, ma se cado non peso"
adamatj.altervista.org
ax77





postato il:
04.07.2024, alle ore 14:37
Il 2N3019, secondo il datasheet, e' un transistor che regge una Vce di 80V.
Il finale e' alimentato a circa 75V, e il bootstrap certo non aiuta. Se poi la tensione di rete ha uno sbalzo verso l'alto gli 80V si superano agevolmente.
Il BC546 regge una Vce di 65V.
Poi fare un buffer su uno stadio a simmetria complementare... boh, non vedo perche' non adoperare dei darlington e non cercarsi problemi, su un amplificatore da 40W per di piu'.



Il circuito ha sempre ragione

Il 555 sta all elettronica come arduino all informatica: entrambi loro malgrado.
acilde




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postato il:
04.07.2024, alle ore 15:15



Risultato al simulatore dopo qualche miglioria al circuito LDO.

Non mi sembra ci siano problemi come alimentatore , anzi.

la Vout sale lentamente evitando il 'toc/bump' sulla cassa , il tempo si puo' variare cambiando il condensatore in parallelo agli zener.
(V+ V-) tensione ai capi del condensatore dopo il ponte a diodi da 10000uF
la Vout con cosi pochi componenti la definirei 'inchiodata' tenendo conto che passiamo da 0A a piu di 5A in pochi ns.



clikka sulle mie stelline per vedere i miei progetti
I motori di ricerca possono aiutarti, usarli prima di chiedere non sarebbe male.
La terra è l'aereo che ci trasporta nel cielo
ma dal quale non possiamo scendere (almeno per ora) , perchè danneggiarlo?
acilde




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postato il:
04.07.2024, alle ore 15:20
riprovo



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ma dal quale non possiamo scendere (almeno per ora) , perchè danneggiarlo?
acilde




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postato il:
04.07.2024, alle ore 15:32
la Rload sono carichi che variano + o - rapidamente come si vede dal grafico della corrente.
Anche nel momento in cui il carico viene staccato la corrente crolla ma la tensione rimane preaticamente imperturbata.

Che ne pensate?

io vado a montarlo.



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schottky





postato il:
04.07.2024, alle ore 15:33
ax77:
Il 2N3019, secondo il datasheet, e' un transistor che regge una Vce di 80V.
Il finale e' alimentato a circa 75V, e il bootstrap certo non aiuta. Se poi la tensione di rete ha uno sbalzo verso l'alto gli 80V si superano agevolmente.
Il BC546 regge una Vce di 65V.
Poi fare un buffer su uno stadio a simmetria complementare... boh, non vedo perche' non adoperare dei darlington e non cercarsi problemi, su un amplificatore da 40W per di piu'.


Io mi riferifo ai finali, per i transistor di piccola potenza si trovano i sostituti co tensioni puù elevate a pochi centesimi.
acilde:


la Vout sale lentamente evitando il 'toc/bump' sulla cassa , il tempo si puo' variare cambiando il condensatore in parallelo agli zener.


Ne avevo fatto uno con lo stesso crirerio una quarantina di anni fa, si evitava il bump all'accensione ma allo spegnimento faceva una pernacchia orrenda risolsi mettendo un relè che allo spengimento dell'ampli staccava immediatamente gli altoparlanti.

acilde:


(V+ V-) tensione ai capi del condensatore dopo il ponte a diodi da 10000uF
la Vout con cosi pochi componenti la definirei 'inchiodata' tenendo conto che passiamo da 0A a piu di 5A in pochi ns.


resta il problema delle masse che come ho spiegato non puoi simulare.



Il vantaggio di essere intelligente e' che si puo' sempre fare l'imbecille, mentre il contrario e' del tutto impossibile. -- W. Allen
acilde




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postato il:
04.07.2024, alle ore 15:39
schottky:
.....

resta il problema delle masse che come ho spiegato non puoi simulare.



ma il negativo e' a massa!




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schottky





postato il:
04.07.2024, alle ore 16:42
Pensavo ti riferissi sempre a quello col Mostet a canale N.


Il vantaggio di essere intelligente e' che si puo' sempre fare l'imbecille, mentre il contrario e' del tutto impossibile. -- W. Allen
schottky





postato il:
04.07.2024, alle ore 16:45
L'ultimo schema che hai postato non si vede


Il vantaggio di essere intelligente e' che si puo' sempre fare l'imbecille, mentre il contrario e' del tutto impossibile. -- W. Allen
ax77





postato il:
04.07.2024, alle ore 19:05
Non mi pare che il tuo caso sia quello di un LDO.

Se hai 75V in ingresso al circuito, e all'uscita hai 60V, e' un normalissimo lineare. Un banale 7805 di solito lavora con 4V di dropout.

Io, fra ripple e tutto il resto, vedo un normalissimo lineare.

LDO vuole dire low drop out, cioe' deve avere una caduta di tensione ai suoi capi bassissima.

schottky:
Io mi riferifo ai finali, per i transistor di piccola potenza si trovano i sostituti co tensioni puù elevate a pochi centesimi.


Ciao Schottky... io ricordo che un ampli della stessa scuola finiva arrosto per motivi uguali. Non reggevano la tensione di alimentazione finali e driver, col risultato che ad andare in crisi era prima il driver (solitamente da muto), e poi cucinava i finali.

Comunque non capisco perche' ostinarsi con quello schema: un normale differenziale, un driver alimentato a corrente costante e un classico stadio di uscita a darlington. Semplice, pulito, e di solito funziona anche...



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