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FORUM: Musica ed elettronica
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ampli audio di potenza e corrente costante
     
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pippodue




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postato il:
24.01.2023, alle ore 18:59
Non è insolito parlare fattore di smorzamento fra ampli e altoparlante.
Paragonando l'altoparlante a una specie di motore a corrente continua, imponendo la tensione imponiamo la velocità il cui integrale è lo spostamento, mentre imponendo la corrente imponiamo la forza. Alla frequenza di risonanza, l'elongazione risulta controllata nel primo caso e non nel secondo.
Sono considerazioni approssimative, tanto per trovare una possibile applicazione utile del dispositivo.



anche i grandi uomini, come gli uomini comuni, possono talvolta cadere in errore (Voltaire)
schottky





postato il:
24.01.2023, alle ore 19:23
Il fattore di smorzamento di un amplificatore è il rapporto tra l'impedenza di carico e l'impedenza di uscita dellampli.


Il vantaggio di essere intelligente e' che si puo' sempre fare l'imbecille, mentre il contrario e' del tutto impossibile. -- W. Allen
pippodue




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postato il:
24.01.2023, alle ore 20:21
Sì, i costruttori vantano un elevato fattore di smorzamento quindi il pilotaggio a corrente impressa risulta svantaggioso. Non trovo altra possibile applicazione utile fuori da quella che ho indicato.


anche i grandi uomini, come gli uomini comuni, possono talvolta cadere in errore (Voltaire)
schottky





postato il:
25.01.2023, alle ore 16:50
Ovviamente il fattore di smorzamento è un parametrro che ha senso eclusivamente per amplificatori con pilotaggio in tensione caratterizzato da un guadagno e caratterizza la discrepanza da un amplificatore ideale, con impedenza di uscita nulla , e l'amplificatore reale in oggetto che ha una certa impedenza di corto circuito.
In un amplificatore che pilota il carico in corrente con la caratteristica di trasferimento data da una trasconduttanza, un analogo potrebbe essere il rapporto tra la ammettenza del carico e la ammettenza di uscita (a circuito aperto) siccome questultima è teoricamente ma anche praticamente nulla, il fattore verrebbe infinito.
Ripeto, non so in pratica cosa ci si potrebbe fare con queste cosiderazioni, cioè come si possano ritrovare nella qualità dell'ascolto. Ricordo però che nel breve periodo in cui si ricercava la qualità e la estensione delgli altopalanti per basse frequenze cercando di introdurre elementi di feedback, nella maggior parte delle realizzazioni si implementava una controreazione di corrente cercando di ottenere allmeno nell'intorno della frequenza di risonanza un pilotaggio in corrente.
https://patents.google.com/patent/US5086473



Il vantaggio di essere intelligente e' che si puo' sempre fare l'imbecille, mentre il contrario e' del tutto impossibile. -- W. Allen
ipervale





postato il:
27.01.2023, alle ore 10:17
schottky:

L'affermazione su cosa fa muovere l'equipaggio mobile dell'altoparlante è giusta infatti nella formula della forza di Lorenz agente su un conduttore immerso in un campo magnetico è proporzionale alla corrente circolante (prodotto vettoriale tra corrente e induzione magnetica). In ogni caso è ovvio che in un carico lineare e puramente resistivo pilotaggio in corrente o in tensione sono perfettamente equivalenti


Si ne ho capito il senso ma resto del mio parere: l'affermazione rimane
di per se corretta ma espressa in modo incompleta/ambigua per dare risalto,
enfasi e giustificazione alla successiva conclusione.
Non devo certo dirlo a te che, in 'questa parte di universo'(*), per far
scorrere una corrente c'è bisogno di un generatore di tensione.

schottky:

No vuole solo un amplificatore che piloti il carico in corrente, cosa ben nota e realizzabile, però lo vuole realizzare con un circuito a ponte così da quadruplicare la potenza erogabile


Ho sempre creduto che un qualsiasi amplificatore faccia scorrere corrente
sul suo carico: viste anche le successive discussioni sullo smorzamento
mi pare di capire che evidentemente non è così.
Ho letto l'articolo che mi hai indicato (quelli in lingua barbara me li
sono risparmiati), ma sinceramente non ciò capito una beata ma22a!

Valentino

(*) 1981 Franco Battiato - Gli uccelli
schottky





postato il:
27.01.2023, alle ore 11:16
Forse non mi sono spiegato chiaramente, ma ci sono problemi parecchio di base.
Siamo d'accordo che su ogni carico il passaggio di una corrente sia legato alla presenzaa di una tensione ai capi del medesimo, senza però specificare qule è la causa e quale l'effetto, perchè non è sempre come credi tu e la spiegazione la trovi su un qualsiasi libro elementare di fisica. E non stiamo parlando di questo
Stiamo parlando di come si comporta un "amplificatore" dal punto di vista funzionale, in ogni caso un amplificatore IDEALE si comporta come un generatore controllato. Per fissare le idee supponiamo che si tratti di un ingresso in tensione, a questo punto abbiamo due scelte
a) Amplificatore che pilota il carico IN TENSIONE cioè è un generatore di tensione la cui tensione di uscita è Vu(t)=Vi(t)*A che è caratterizzato dal GUADAGNO A
b) Amplificatore che pilota il crico IN CORRENTE cioè un generatore di corrente la cui corente di uscita è Iu(t)=Vi(t)°G che è caratterizzato dalla TRASCONDUTTANZA G
Come ho spiegato prima se il carico è RESISTIVO, LINEARE e COSTANTE al variare dewlla frequenza i due pilotaggi sono IDENTICI facendo G=A/R, ma un altoparlante non è nè resistivo, nè lineare nè costante come carico, quindi si può aprire la discussione sul fattoc he sia preferibile il pilotaggio in corrente o in tensione, su questo non mi pronuncio.



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schottky





postato il:
27.01.2023, alle ore 11:20
Ho messo in evidenza nella descrizione del comportamento funzionale di un amplificatore il concetto di IDEALE, infatti noi sappiamo che non è facile ottenere una sorgente di tensione IDEALE (cioè con impedenza di uscita nulla) nè una sorgente di corrente IDEALE (cioè con impedenza di uscita infinita) e quindi negli amplificatori ritroviamo le stesse problematiche.


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ipervale





postato il:
27.01.2023, alle ore 16:10
Ciao schottky,
inazitutto ti ringrazio per la pazienza che hai.

In realtà mi riferivo alla conclusione di questa affermazione

arivel:

siccome che a far funzionare l'altoparlante è la corrente e non la tensione allora un pilotaggio in corrente è migliore .


non alla tua. Daltronde
schottky:

quindi si può aprire la discussione sul fattoc he sia preferibile il pilotaggio in corrente o in tensione, su questo non mi pronuncio.


che è anche il mio pensiero.


Se ne hai voglia potresti fare un esempio di come è fatto un amplificatore
che pilota in tensione e di come è fatto un amplificatore che pilota in
corrente (casomai con G=1 e un carico puramente resistivo per semplificare
al massimo le cose).
In questo modo riuscirò (almeno spero) a capire di cosa si parla.
Altrimenti non fa niente.

Valentino
schottky





postato il:
27.01.2023, alle ore 17:51
Certamente, non ti preoccupare mi fa piacere se riesco a chiarire qualche dubbio, per capire i concetti di amplificatore a piotaggio in tensione o in corrente co torna utile un altro concetto, quello dell'amplificatore operazionale IDEALE cioè di un amplificatore differenziale a guadagno infinito e a impedenza di ingresso infinita, questo grazie al concetto di controreazione cj fa comprendere come l'amplificatore funziona in modo da annullare, i qualsiasi condizione da differenza di tensione istantane dtra i due ingressi.
Negli schemi qui riprodotti

Si vede che nel primo caso la tensione di ingresso, indipendentemente dal carico (ho scelto una resistenza da 1khom come esempio e perchè nel programma che ho usato occorre mettere un valore) alla resistenza deve essere applicata una tensione pari a Vi(t). Nel secondo esempio il feedback non è fatto con la tensione di uscita ma con la tensione su una resitenza da 1 ohm applicata tra il carico e la massa, per lo stesso principio questa tensione dovrà in qualsiasi condizione essere uguale (numericamente) a Vi(t) e quindi otteniamo il controllo in corrente.



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schottky





postato il:
27.01.2023, alle ore 17:53
Correzione- quello dell'amplificatore operazionale IDEALE cioè di un amplificatore differenziale a guadagno infinito e a impedenza di ingresso infinita e impedenza di uscita nulla


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