FORUM: Robotica, CNC, 3D
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Per fresare plastiche che si incollano, è meglio usare frese monotagliente
MB54
postato il: 08.06.2020, alle ore 07:26
rcc.roberto: Per fresare plastiche che si incollano, è meglio usare frese monotagliente
Grazie.
Presumo tu intenda quelle a 'V'. Ho provato adesso ed in effetti mi sembra vadano un pochino meglio di quelle cilindriche, ma non ho ancora chiarito bene. La difficoltà è che bisogna stare veramente fermi con l' asse X: usando un Dremel con colonna manuale, bisogna impratichirsi.
In ambedue i casi ho visto che la fresa deve ruotare abbastanza lentamente ed essere la piu' larga possibile, forse per distribuire meglio il calore.
Direi comunque che la fresatura del PLA è un' impresa disperata, da fare se proprio non si può evitare.
No, sono frese a candela, guardando sotto ci possono essere 1 o 2 o 3 o più taglienti.
Se cerchi fresa monotaglienti le vedi
MB54
postato il: 08.06.2020, alle ore 07:56
Ma come sono complicati i meccanici Quelle che ho (solito set china di varie misure) sono tutte a 2 taglienti. Le avevo prese a caso per la vetronite, senza avere idea che esistessero con diverso numero di taglienti
Grazie
MB54
postato il: 08.06.2020, alle ore 20:21
Sapete dove trovare lo schema della motherboard dell' ANET A8 PLUS ???
Non mi riesce di trovarlo, solo quello di vecchie versioni. I link che trovo con Google sono quasi tutti rinviati a siti farlocchi.
Lo scopo di avere lo schema è il pensiero ( al momento solo un pensiero) di trasformare la stampante 3D prima in un plotter, poi in un incisore e poi in sistema di posizionamento per ricavare le caratteristiche di sensori (il tutto con calma). Lo schema sarebbe utile, anche se forse non indispensabile.
guzzj
postato il: 09.06.2020, alle ore 09:24
come plotter e incisore devi solo stamparti il porta penna e il supporto per un dremel o simili, la scheda ti rimane quella, devi solo trasformare il progetto in file gcode per la stampante,
per il sistema di posizionamento cosa intendi?
Non è obbligatorio usare il paracadute, ma ricorda, lo puoi fare una volta sola.
MB54
postato il: 09.06.2020, alle ore 11:10
Per il momento cerco lo schema, non voglio ancora farci nulla di specifico: semplicemente qualche ragionamento.
Lo schema lo cerco primo per capire come è fatta la MB e poi per capire se e quanti input-output di controllo posso aggiungere (sempre se è possibile) per far parlare (anche se poco) la 3D con i circuiti dei sensori-emettitori.
Oppure se devo passare a schede diverse.
guzzj:
per il sistema di posizionamento cosa intendi?
Un esempio: parecchi anno fa avevo realizzato un minuscolo sensore 3D di campo elettromagnetico, unendo tre sensori monoassiali. Per avvicinare fra loro le aree sensibili avevo limato e molato i case, per ridurne le dimensioni. I case sono poi stati incollati. L' ortogonalità fra i 3 assi era a occhio, non certo perfetta: e quì la stampante potrebbe aiutare. Poi si trattava di tarare tutto l' ambaradan, e quì le cose si sono fatte complicate per il posizionamento spaziale. Fu un bello sbattimento, per altro poco preciso. Per un uso del genere, ma anche per la risposta di led, fotosensori ecc., la 3d sarebbe un' ottima base XYZ: la possibilità di un 4° o 5° asse (rotazione su un piano) sarebbe invece utilissima, ma non indispensabile in quanto potrebbe essere esterni. Poi però ci sarebbe da far parlare (pochissimo) tra loro la 3d ed il sistema sensori-emettitori-rotazione.
Che sulla scheda non ci siano input e output ulteriori è evidente, ma con lo schema posso verificare se posso pescare da qualche parte, oltre al pulsante dul display.
Come detto, sono pensieri e non necessità immediate
MB54
postato il: 14.06.2020, alle ore 14:39
PET-G
Ho fatto un paio di piccole stampe con pet-g. Direi che sono venuti discreti, ma è presto per dire.
Prima osservazione: tempi infiniti di preriscaldo del piatto, seguiti dal più veloce riscaldamento estrusore. Dai 18° ambiente, la A8 arriva a regime in 25 minuti. Dovrò modificare le intestazioni del gcode per accelerare di qualche minuto e pensare magari all' isolamento termico del piatto (isolamento fisso da sotto e un pannello rimovibile sul vetro).
Il venditore indica una temperatura di 220-230°C per l' estrusore con il piatto di stampa riscaldato a 80-90°C.
In rete ho trovato i consigli piu' discordanti; per il PET-G:
schiacciare di piu' l'ugello sul piano
schiacciare di meno' l'ugello sul piano
1° strato più alto
1° stato più basso
usare lacca o colla o altro
niente lacca o colla o altro
piatto caldo solo sul primo strato, ma anche nessuna indicazione
dopo i primi strati (ventola ferma) poi ventola a manetta
dopo i primi strati (ventola ferma) poi ventola al 50-70%
ecc. ecc.
ma anche tutto il contrario di ecc. ecc.
Io non ho usato lacca, e l' adesione è stata persino eccessiva (una fatica a levare il pezzo con il piano ancora tiepido...)
Il piatto iniziale a 80, poi 45° dal 3° strato
Ventola ferma per 2 strati poi al 100%
ugello 0,4
strati 0,2 fissi
velocità stampa: 50mm/s sulla prima prova, ridotta a 40 sulla seconda stampa (piu' difficile)
A parte il soffrire l' umidità prima della stampa, devo dire che è il PET-G è un materiale notevole: molto molto tenace, abbastanza flessibile;poi leggo che resiste bene all' acqua ed agli agenti chimici, meglio del PLA alla temperatura, resiste poco agli UV in assenza di additivi ecc.
Effettivamente, come ho letto, si formano filamenti: ma è da mettere a punto la ritrazione per lo specifico filamento.In realtà i filamenti spuri nella seconda stampa sono stati veramente minim, meno del PLA. Il modello erano due canne vuote sovrapposte (tipo doppietta) con cui realizzare un supporto per microscopio; all' interno delle canne deve passare una barra filettata da 10mm per abbassare il baricentro del sostegno; ne ho stampato pochi cm di prova: in PLA con sostegno dimensionato da CUra, PLA senza sostegno, PET-G senza sostegno. Il sostegno è risultato del tutto non asportabile, quindi non va bene; le due prove senza sostegno non hanno presentato problemi, mantenendo la forma cilindrica vuota all' interno. Il PET ha prodotto una stampa migliore, senza filamenti all' interno delle canne e -direi- con migliore regolarità dimensionale.
Le premesse sono buone: mi pare non troppo pretenzioso di attenzioni (così come il PLA), ma con caratteristiche in genere preferibili; il PLA forse è piu' rigido, laddove serva.
Ho visto che è piu' difficile con il PET-G rimuovere il brim rispetto al PLA, proprio per la maggior tenacità e flessibilità ; immagino che diventi scomodo l' uso del PET-G nel caso in cui servano supporti poco accessibili per la rimozione.
La vostra esperienza che dice?
guzzj
postato il: 15.06.2020, alle ore 10:12
MB54:
La vostra esperienza che dice?
io il petg lo stampo con piatto a 50°per i primi 5 layer e 220° estrusore,
primo layer ventola 0 e poi 100%
la lacca la uso sempre ma difficilmente uso il brim e se possibile anche i supporti, se li ho bisogno li dimensiono io per avere meno spreco e più rapidità di esecuzione.
purtroppo alle impostazioni migliori da usare ci si arriva facendo piccole prove o usando i test, io mi trovo bene stampando la torre con le varie temperature, in questo modo riesco a vedere anche se è necessario usare i supporti.
https://www.thingiverse.com/thing:1132756.
Non è obbligatorio usare il paracadute, ma ricorda, lo puoi fare una volta sola.
Ad esempio, quando ieri ho scritto che il PET-G attacca benissimo anche senza colla ho detto una stronzata; rivedendo le sequenze la lacca c'era dalla prova precedente. Senza lacca, se si lascia raffreddare il piatto, tiene poco.
Dalla mia poca esperienza ho visto che il brim è utile se la superficie di appoggio è molto piccola e se la lacca vecchiotta: fra una laccata e l' altra cerco di non stampare nello stesso punto, ma probabilmente la lacca dopo parecchi riscaldamenti successivi si deteriora anche se non è venuta a contatto della plastica fusa.
Oggi ho una lunga stampa in corso, domani provo la torre per il PETG: al momento mi trovo bene, come con il PLA.
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rcc.roberto:
