Ridare vita ai componeneti delle lampade a basso consumo.
Come riutilizare l'elettronica delle lampade a basso consumo.
Ricordo di prestare attenzione perchè i circuiti funzionano con la tensione a 220V.
Queste lampade contriamente ai classici neon con reattore e starter oltre che a essere più "risparmiose" si prestano bene ad essere alimentate da inverter anche caserecci perchè la tensione viene subito trasformata in corrente continua e quindi la forma dell'onda e la frequenza non doverbbero dare grossi problemi, al contrario il valore di picco della tensione deve essere necessariamente adeguato per non incorrere nel rischio di romperle superando quelli consentiti dai componenti, ma quando si rompono ...
Ho potuto constatare che varie volte le lampade a basso consumo non funzionano più perchè si brucia uno dei due due filamenti, in altri casi si rovina un termistore (PTC) in qualche altro caso il condendsatore elettrolitico principale (di conseguenza, tranne che nel primo caso si potrebbe tentare di ripararle spendendo pochi centesimi, ma attenzione alla sostituzione con componenti adatti).
Se il tubo è andato però ho pensato che forse con la parte elettronica si poteva fare qualche cosa.
Per smontarle:
Per rima cosa occorre dissaldare il collegamento sul polo alla base dell' attacco a vite che di solito è stagnato , in alcuni modelli ho trovato una specie di fusibile .
Infilate occhiali e guanti protettivi ( lo consiglio a chi vuole provare a mettrci le mani perchè il tubo del neon di vetro è sottile e contiene mercurio ) ho aperto con con un caccivite e qualche difficoltà l'involucro che protegge l'elettronica e le varie connessioni.
Sono riuscito ad aprirlo solo dopo che si è aperta una crepa sul bordo.
Come ho potuto notare il tubo fluorescente non è altro che un neon ripiegato come si vede nella prima foto .
Nel mio caso ho voluto verificare la possibilità di sostituire il tubo al neon ripiegato della lampada che aveva un filamento interrotto con un neon classico rettilineo da 8 W.
Per fare ciò è stato sufficiente segnarmi le connessioni dei filamenti e attaccare quelli corrispondenti del neon nuovo
e con mia soddisfazione oltre che ad accendersi subito correttamente la qualità della luce era ( ed è tuttora dopo qualche anno di funzionamento) migliore di quella con il reattore e lo starter.
Con un circuito di una lampada esaurita da 25W ho provato ad alimentare il neon circolare da 36W della cucina perchè bisognava attendere 4 o 5 tenteativi dello starter ogni volta, questi hanno resistito per più di tre anni accesi tutte le sere dopo di che anche la scheda si è bruciata.
Ricordatevi di isolare bene il tutto.
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