zero drift ne trova a manciate. A partire dagli economici MCP6Vxx di Microchip (Vcc max sui 6,5V) fino ai piu' costosi Analog Devices (Vcc fino a 60V)
https://www.analog.com/en/parametricsearch/11096#
skylab
postato il: 31.03.2020, alle ore 11:56
Se misurassi la tensione direttamente dalle boccole tramite un partitore resistivo, il positivo lo prelevo dal partitore ma il negativo avrebbe comunque il conduttore di collegamento che introduce una cdt.
La cdt sui cavi potrebbe anche essere trascurata per il mio impiego. si parla di qualche centinaio di mV al massimo.. era solo un mio sfizio avere un ingresso che permetta di misurare la tensione direttamente dalle boccole dell'alimentatore sotto test. tutto li.
ho visto che molti carichi professionali ne sono dotati, altri no.
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postato il: 31.03.2020, alle ore 15:31
skylab: [CUT]il negativo avrebbe comunque il conduttore di collegamento che introduce una cdt[CUT]
Giusto, era l'aspetto che avevo trascurato.
In tal caso occorre avere DUE masse separate, una per connettere il carico e l'altra per avere il riferimento della lettura di tensione alle boccole dell'alimentatore. Non si puo' usare un differenziale che legga il <+> e il <gnd> dell'alimentatore perche' l'uscita sarebbe riferita allo zero sul carico e non allo zero sull'alimentatore.
Una strada alternativa che prevede l'isolamento galvanico delle masse e' quella di convertire la tensione sulle boccole dell'alimentatore in frequenza (un LM231 con la massa dell'alimentatore) e connettere l'uscita ad un fotoaccoppiatore.
In uscita dal fotoaccoppiatore si puo' scegliere se ripassare il tensione con un secondo LM231 ed entrare nell'adc oppure se misurare direttamente la frequenza.
LM231 e' proposto proprio peri il remote sensing, venera 1KHz xvolt, si alimenta fino a 40 V (massimo!), per la dinamica della lettura serve verificare il datasheet. La connessione far alimentatore e carico prevede 4 fili, sull'ambaradan serve verificare bene le masse.
Forse ho fatto un po' di casino.....
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